Come destreggiarsi tra le certificazioni cosmetiche e non, per fare scelte più sostenibili e consapevoli
Parlare di certificazioni è complesso. Sono così tante le variabili da considerare, gli attori coinvolti sono ben più di quanti possiamo immaginare e non c’è un unico regolamento a cui fare capo, come per il biologico alimentare.
Il mondo della cosmesi naturale e biologica è sempre più alla portata di tutti e di conseguenza sempre più persone si trovano a scegliere tra un prodotto con e senza certificazione.
D’istinto la scelta può orientarsi verso il primo. Le certificazioni naturali e biologiche infatti danno l’idea di essere una garanzia di qualità e sostenibilità. Per cosmetici, ma anche per detersivi e accessori. Ci fanno pensare automaticamente che i prodotti certificati siano realizzati con ingredienti naturali e biologici, ma anche che rispettino rigorosi standard ambientali e sociali.
In realtà è più complesso di così, perché :
- le certificazioni riguardano gli ingredienti e non il prodotto finito
- non stabiliscono livelli di sicurezza o di qualità
- non garantiscono il cruelty free
È quindi importante ricordare che un prodotto naturale non deve necessariamente essere certificato per essere di alta qualità.
In questo articolo vedremo le certificazioni cosmetiche più comuni, alcuni dei criteri richiesti per ottenerle e cosa tenere presente per le nostre scelte quotidiane più sostenibili.
Ci tengo a fare una panoramica, che possa esserti utile per orientarti nel mondo delle certificazioni e per poter scegliere in autonomia.
Cosa sono le certificazioni cosmetiche naturali e bio?
Le certificazioni cosmetiche sono etichette, che garantiscono che un prodotto rispetti determinati standard. Spesso riguardano la tipologia degli ingredienti, se naturali e/o biologici, il rispetto dell’ambiente e, in alcuni casi, il trattamento etico degli animali.
Le certificazioni sono volontarie e ottenerle implica sottoporsi a rigorosi controlli da parte di enti esterni certificatori. Decine di enti.
L’idea alla base è fornire una garanzia al consumatore, in modo che possa fidarsi della trasparenza dell’azienda e della qualità dei suoi prodotti. Semplicemente con un colpo d’occhio, vedendo un simbolo.
Le aziende che scelgono di certificarsi dimostrano quindi un impegno serio verso la sostenibilità e la trasparenza. E forniscono al consumatore un qualcosa in più che possa contribuire a costruire fiducia e lealtà verso il marchio.
Le certificazioni però hanno dei costi, che non tutte le aziende possono sostenere. O che magari preferiscono investire in altro, magari nella ricerca e sviluppo. Anche perché vanno rinnovate periodicamente e i criteri variano da ente a ente.
La scelta di certificarsi dipende dalle risorse, dalle priorità e dai valori di un’azienda.
Azienda che può impegnarsi a creare un prodotto naturale di alta qualità anche senza una certificazione ufficiale. Lasciando il giudizio e la scelta finali al consumatore, offrendo tutte le informazioni necessarie.
Ma quali sono le principali certificazioni? E come differiscono?
Vediamo alcune tra le principali certificazioni, che possiamo trovare in tantissimi prodotti cosmetici. Alcune anche al supermercato.
Partiamo dalla certificazione COSMOS
– COSMOS (COSMetic Organic Standard) : il primo standard internazionale della cosmesi naturale e biologica, nato dall’unione di cinque enti certificatori (BDIH, Cosmebio, Ecocert, ICEA, Soil Association). Gestito da un’associazione internazionale indipendente con sede a Bruxelles ha 12 partner di certificazione autorizzati in Europa, Australia e Asia.
Per i cosmetici esistono due livelli di certificazione :
- COSMOS Natural – garantisce che gli ingredienti siano naturali, ma non necessariamente biologici
- COSMOS Organic – per gli ingredienti richiede che almeno il 95% degli ingredienti vegetali sia biologico. Per il prodotto finito che almeno il 20% del totale degli ingredienti sia da agricoltura biologica certificata. Ridotto al 10% per prodotti minerali e a risciacquo.
COSMOS vieta :
- l’uso di ingredienti sintetici, parabeni, OGM e nanomateriali
- alcuni processi fisici come l’irradiazione con raggi gamma o X
- i test sugli animali e l’uso di ingredienti da animali macellati o vivi (ma ammette quelli per la cui estrazione l’animale non è morto, ad esempio il miele)
Inoltre COSMOS pretende che eventuali Olio di Palma e derivati provengano da agricoltura biologica o da fonti sostenibile certificate. E offre dei parametri entro i quali rientrare per la tossicità acquatica e la persistenza delle sostanze nell’ambiente.
Dal sito si legge “Ad oggi oltre 34.000 prodotti in 78 paesi presentano il nostro marchio COSMOS ORGANIC o COSMOS NATURAL, oltre 13.400 materie prime quello COSMOS CERTIFIED. Oltre 9.000 materie prime portano la nostra firma COSMOS APPROVED.”
Da giugno il Presidente di COSMOS-Standard AISBL è Mariano Serratore, Direttore Tecnico di ICEA. Lo aveva preceduto Harald Dittmar di BDIH.
COSMOS per le certificazioni richiede un costo fisso annuale e una percentuale sul volume d’affari di ogni prodotto certificato.
Puoi approfondire COSMOS sul sito ufficiale qui. Dove puoi leggere anche lo Standard completo.
Certificazioni Ecocert e ICEA
Due tra i principali enti certificatori, che seguono lo Standard COSMOS sono Ecocert e ICEA
– Ecocert : ente di certificazione francese, che verifica che i prodotti rispettino criteri ambientali e sociali rigorosi. Con oltre 30 anni di esperienza e 27 filiali internazionali opera in 130 paesi, promuove pratiche sostenibili in tutto il ciclo di produzione, dall’estrazione delle materie prime al confezionamento.
Puoi approfondire Ecocert sul sito ufficiale qui.
– ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale): ente italiano, che certifica prodotti cosmetici, alimentari, tessili, più altri beni di consumo e promuove la sostenibilità e l’etica nel settore cosmetico per garantire il massimo rispetto per l’ambiente e il benessere animale. ICEA opera anche per conto di LAV- Lega Anti Vivisezione, unica abilitata in Italia al rilascio del logo “Leaping Bunny”.
Puoi approfondire ICEA sul sito ufficiale qui.
Passiamo a un altro ente certificatore importante
– NATRUE: sempre uno standard internazionale, sempre con sede a Bruxelles, in Belgio. Quasi 20 anni di esperienza, oltre 70 membri nel mondo, più di 6200 prodotti certificati di oltre 250 marchi e 3600 materie prime sempre certificate al 2023. Abbiamo già parlato di NATRUE nel lontano 2017 dopo che a Cosmoprof avevo scoperto questa certificazione. Oggi, rispetto ad allora, molto più frequente.
I prodotti certificati NATRUE :
- contengono ingredienti naturali, derivati naturali o, a differenza di quanto previsto da COSMOS, natural-identici alla natura ottenuti con metodi ecocompatibili
- sono privi di sostanze sintetiche come siliconi, parabeni, oli minerali e OGM
- contengono solo tensioattivi biodegradabili
NATRUE combatte il greenwashing, sostiene l’innovazione sostenibile e il benessere degli animali, ammettendo però gli ingredienti di origine animale (esclusi gli animali vertebrati) nel rispetto dello Standard NATRUE.
Anche questa certificazione ha due livelli :
- Cosmetici Naturali : ingredienti naturali e alcuni derivati naturali ammessi, con percentuali diverse a seconda della tipologia del prodotto
- Cosmetici Biologici: oltre ai requisiti base per i Cosmetici Naturali, almeno il 95% degli ingredienti certificabili deve provenire da fonti biologiche controllate e certificate
In Italia la certificazione è rilasciata da CCPB, il Consorzio per la Certificazione dei Prodotti Biologici.
Il costo è fisso per prodotto certificato o per ingredienti.
Puoi approfondire NATRUE sul sito ufficiale qui.
Altre certificazioni importanti nel mondo cosmetico
Abbiamo visto le principali e le più comuni, ma ce ne sono tante altre, quindi continuiamo :
– AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) : un altro ente italiano, che certifica i prodotti di ditte italiane, che rispettano criteri di sostenibilità ambientale e sociale.
Per essere certificati devono essere privi di OGM, pesticidi/fertilizzanti chimici e devono utilizzare imballaggi ecocompatibili.
Per ottenere la certificazione Bio Eco Cosmesi AIAB i cosmetici devono contenere solo materie prime vegetali non allergizzanti/irritanti e impiegare prodotti agricoli e zootecnici da agricoltura biologica.
AIAB certifica anche i prodotti per l’igiene della casa e l’igiene personale con Bio Eco Detergenza AIAB e Bio Eco Profumazione AIAB. Con Bio Eco Pet Care AIAB invece i prodotti per animali, con Bio Eco Saloni AIAB i saloni di bellezza e con Mezzi Tecnici AIAB fornisce una maggiore sicurezza per i prodotti fitosanitari e fertilizzanti.
Puoi approfondire AIAB sul sito ufficiale qui.
– BDIH : certificazione tedesca nota per i suoi elevati standard ecologici e per la trasparenza nei confronti dei consumatori.
I criteri sono basati sulle linee guida della definizione di cosmetici naturali dettate dal Ministro Federale della Sanità del 1993. In più venne fondato un ente, l’International Organic and Natural Cosmetics Corporation, per esaminare processi e prodotti per garantire il rispetto degli standard.
Il sigillo BDIH è stato introdotto nel 2001 e solo se il 60% dei prodotti di un brand soddisfano i suoi standard possono essere certificati .
Tra le principali regole di BDIH :
- l’uso di sole materie prime naturali, provenienti, quando possibile, da agricoltura biologica o raccolta selvaggia controllata
- l’assenza di ingredienti sintetici come siliconi, coloranti artificiali ederivati petrolchimici, profumi sintetici
- la preferenza per processi produttivi rispettosi dell’ambiente
- i prodotti devono essere cruelty free
- sono proibite le irradiazioni radioattive
Puoi approfondire BDIH sul sito ufficiale qui.
– Demeter: forse la certificazione più rigorosa. L’unica a riconoscere prodotti certificati e biodinamici.
Il rispetto della natura e dell’ambiente sono la priorità e ogni ciclo produttivo è pensato per offrire le migliori condizioni in fase di produzione, trasformazione ed etichettatura. In cosmesi, vino e apicoltura.
Lo Standard Demeter indica i requisiti minimi a cui un’azienda deve sottostare per essere certificata.
Puoi approfondire Demeter e il suo Standard sul sito ufficiale qui.
– Soil Association : principalmente attiva nel Regno Unito, certifica prodotti biologici in vari settori, tra cui la cosmesi, i tessili, cibo, bevande e i servizi di ristorazione. È nota per i suoi elevati standard ecologici e per la trasparenza nei confronti dei consumatori.
Certifica tutte le fasi del processo produttivo e per alcune produzioni i requisiti sono più restrittivi delle normative comunitarie britannica e internazionale. Per la cosmesi si rifà allo Standard COSMOS e lo integra con il suo.
Per ottenere il logo :
- almeno il 95% degli ingredienti agricoli deve essere biologico
- gli ingredienti devono essere tracciabili e rispettare pratiche agricole sostenibili
- i prodotti non devono contenere parabeni, SLS (Sodium Lauryl Sulfate) o fragranze artificiali
Soil Association si occupa anche del benessere degli animali e della conservazione della fauna selvatica .
Puoi approfondire Soil Association sul sito ufficiale qui.– Suolo e Salute: altro ente di certificazione biologico italiano, fondato nel 1969 è tra i più antichi in Italia, riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole.
Più noto nell’ambito agroalimentare, offre servizi per la certificazione di prodotti a Denominazione di Origine (DOP, IGP) ed è attivo anche nella certificazione di cosmetici biologici e vegan. Infatti è una certificazione che abbiamo trovato alcune volte qui sul blog.
Certifica oltre 23.000 operatori e più di 670.000 ettari di superficie agricola, circa il 30% della superficie coltivata a biologico in Italia.
L’attenzione è particolarmente focalizzata sulla provenienza biologica delle materie prime e sull’uso sostenibile delle risorse naturali.
I criteri di Suolo e Salute includono:
- l’utilizzo di materie prime provenienti da agricoltura biologica
- il divieto di impiego di sostanze chimiche sintetiche come parabeni, siliconi e OGM
- controlli rigorosi per garantire la conformità con gli standard bio
Per la certificazione Biocosmesi secondo Suolo e Salute un cosmetico può essere certificato in 4 categorie differenti, ad ognuna delle quali corrispondono determinate percentuali di Ingredienti Biologici, Ingredienti Naturali, Ingredienti di Origine Naturale, Ingredienti di Sintesi :
- categoria “Biocosmesi Naturale” : sulla totalità degli Ingredienti, almeno il 20% naturale e di essi almeno l’1% biologici
- categoria “Biocosmesi 70” ; sulla totalità degli ingredienti naturali, almeno il 70% biologici
- categoria “Biocosmesi 95” : sulla totalità degli Ingredienti naturali, almeno il 95% biologici
- categoria “Biocosmesi veritas” : sulla totalità degli Ingredienti naturali, il 100% biologici
Inoltre Suolo e salute ha anche delle certificazioni Vegan Attitude per cosmetici e food.
Puoi approfondire la certificazione Suolo e Salute sul sito ufficiale qui.
– B Corp: questa certificazione non riguarda gli ingredienti dei cosmetici, ma valuta l’intero impatto sociale e ambientale dell’azienda. L’abbiamo visto da poco qui.
La certificazione è rilasciata da B Lab, ente no profit statunitense, che valuta le performance ambientali e sociali delle aziende. È attiva in 78 paesi in 155 settori.
Per ottenere la certificazione le aziende devono raggiungere un punteggio minimo nel B Impact Assessment e integrare nei loro documenti statutari l’impegno verso gli stakeholder.
Un’azienda certificata B Corp si distingue per il suo impegno a operare in modo etico e responsabile, con una forte attenzione al benessere dei propri dipendenti, alla comunità e alla sostenibilità ambientale. E deve sottoporsi a verifiche periodiche per mantenere la certificazione.
I criteri di certificazione B Corp includono:
- impatto positivo sui lavoratori, sulla comunità e sull’ambiente
- trasparenza e responsabilità sociale a 360 gradi
- gestione sostenibile delle risorse e riduzione delle emissioni
Puoi approfondire B Corp sul sito ufficiale qui.
– Ecolabel EU : marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea, istituito nel 1992. Una certificazione europea che non si limita solo ai cosmetici, ma che abbraccia una vasta gamma di prodotti e servizi con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla produzione allo smaltimento.
Attesta quindi l’impegno dell’azienda nel migliorare il mondo attraverso pratiche aziendali responsabili.
Nell’ultimo anno l’abbiamo trovata spesso nei miei articoli, soprattutto dei finiti, come certificazione per carta igienica, rotoli asciugatutto e detersivi.
Nel settore cosmetico, garantisce che i prodotti rispettino criteri ambientali rigidi senza compromettere le loro prestazioni.
Per ottenere la certificazione Ecolabel, i prodotti devono:
- ridurre l’uso di sostanze chimiche nocive
- limitare l’impatto sull’ecosistema e privilegiare materiali ecologici
- garantire un’elevata efficienza del prodotto, anche nel rispetto ambientale
Puoi approfondire Ecolabel sul sito ufficiale qui.
Le criticità delle certificazioni
Come abbiamo visto il ventaglio delle certificazioni è decisamente ampio e variegato. E mi sono limitata alle nostre principali europee, tralasciando volutamente quelle oltreoceano, che hanno criteri molto diversi dai nostri. Soprattutto per quanto riguarda test su animali e cruelty free.
Per questo, se si vogliono avere, per quanto possibile, più certezze, è meglio acquistare prodotti italiani o europei.
In realtà anche le nostre certificazioni non riguardano gli aspetti inerenti alle scelte vegan e cruelty free. Solo alcuni enti hanno anche delle certificazioni ad hoc. Se ti interessa ne possiamo parlare in un altro articolo. Fammi sapere!
In generale, abbiamo visto che i vari enti certificatori seguono criteri diversi. Allo stesso tempo però sono anche molto interconnessi.
La ISO 16128 dal 2008 ha cercato e sta cercando di fare più chiarezza, proponendo una sorta di linea guida in termini di naturalità e biologicità degli ingredienti, che sia comune tutti, al di sopra dei criteri delle certificazioni. Creando così una standardizzazione internazionale del concetto di cosmetico naturale e biologico.
Questo però si scontra con le certificazioni stesse, con il marketing delle aziende e anche sui diversi concetti di “naturale” delle parti, per quanto riguarda alcuni ingredienti. Su tutti il più semplice, l’acqua.
In più l’ISO 16128 non si occupa di molti aspetti tra cui la comunicazione (etichette e claim), la sicurezza umana e ambientale, il packaging e il commercio equo. Se non bastasse ha dei tempi stretti, dai 3 ai 5 anni entro cui dev’essere completata, altrimenti decade e non può più essere ripresentato nello stesso modo. E, dulcis in fundo, va acquistata per consultarla.
Per tutti questi motivi ancora non ha preso piede. E intanto predominano certificazioni e claim.
Nella mente del consumatore medio leggere una certificazione associata al bio del prodotto fa scattare il pensiero che sia biologico, quando in realtà magari contiene solo il 10% di ingredienti biologici.
E un “non testato sugli animali” allontana test e crudeltà verso qualsiasi forma di essere vivente. Quando purtroppo non è così. Perché le uniche certificazioni a riguardo sono la Leaping Bunny e la PETA Cruelty Free.
E quindi?
Quindi dobbiamo ancora destreggiarci tra le certificazioni, ma anche tra le diverse comunicazioni delle aziende a colpi di “senza”. Anche quando tali diciture non servono, perché già il regolamento europeo non prevede alcuni ingredienti.
Tra le più frequenti ICEA, COSMOS ed Ecocert, possiamo preferire quella che rispecchia i criteri che preferiamo rispettare nelle nostre scelte.
Le certificazioni come Ecolabel, Suolo e Salute, Demeter e B Corp ampliano le nostre vedute, oltre al cosmetico, verso la tutela dell’ambiente e il miglioramento delle condizioni sociali.
Quindi dipende da noi quale certificazione preferire e per quali prodotti.
Certificato o no: a te la scelta
Conoscere queste certificazioni ti dà il potere di fare scelte più consapevoli e più sostenibili.
Può portarti a volerne sapere di più. Ad approfondire con testi, ricerche o semplicemente analizzando i siti dei cari enti certificatori.
In questo modo capirai quali possono essere i prodotti da preferire certificati e per quali certificazione o no cambia ben poco. Anche in termini di sostenibilità.
La scelta tra un prodotto certificato o non certificato del consumatore. La scelta è tua.
Possiamo dire che le certificazioni forniscono un livello aggiuntivo in diversi ambiti, ma un prodotto privo di certificazione può essere altrettanto valido, se l’azienda adotta ugualmente pratiche etiche e sostenibili.
Quindi ti consiglio sempre di guardare gli ingredienti, se possibile approfondire la filosofia dell’azienda e considerare tue esigenze personali.
In questo modo troverai ciò che è meglio per te e per l’ambiente, certificato o meno. E le tue scelte potranno essere diverse nelle diverse fasi della tua vita.
Personalmente apprezzo sempre le certificazioni e l’impegno che alcune aziende mettono per certificarsi. Nell’ultimo anno ho deciso di ridurre sprechi e plastica, limitando il mio impatto sull’ambiente, perciò per il monouso preferisco prodotti certificati Ecolabel.
Spesso però scelgo cosmetici naturali non certificati. Consapevole di quello che c’è dietro e del fatto che la perfezione non esiste, neanche se certificata.
Se vuoi ci confrontiamo nei commenti. So che ti ho chiesto uno sforzo oggi e che questo articolo non è leggero. Neanche scriverlo lo è stato, ma credo sia importante per avere una panoramica più completa.
Ovviamente per approfondire ti rimando ai siti dei vari enti certificatori, che ti ho lasciato per ogni certificazione. Se tu ne sai più di me e hai notato delle inesattezze, segnalami anche quelle in un commento. O aggiungi quello che pensi possa essere utile.
Se vuoi restare in argomento sostenibilità, ti invito a leggere qualche altro articolo:
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Al prossimo post, intanto ti aspetto su Instagram (@mycurlycolours), su Pinterest e ti invito a iscriverti qui per ricevere newsletter mensile e contenuti speciali.
Un bacio grande
Lara
*Immagini e loghi dai siti ufficiali
Fonti : siti certificazioni e libro “La scienza nascosta dei cosmetici” di Beatrice Mautino (capitolo 8)