L’ idea di unire il mondo del vino e della bellezza lascia spesso stupiti chi l’ ascolta, perché per quanto la vinoterapia sia praticata da anni e abbia radici davvero antiche, non è ancora così conosciuta. Prima di entrare nel dettaglio delle realtà che la propongono, vediamo cos’è. La vinoterapia, come si può ben capire dal nome, è semplicemente una terapia che utilizza il vino. Un insieme di trattamenti che vanno dall’ esfoliazione al massaggio passando per l’ idratazione e il relax. Una terapia per il benessere di pelle, corpo e perchè no, spirito, ma non certo medica.
Vino e uva sono i protagonisti per un’ azione antiossidante, rivitalizzante e calmante. Le materie prime unite alla manualità e alla professionalità di chi effettua i trattamenti, aiutano a contrastare i radicali liberi, a migliorare l’ elasticità della pelle e la microcircolazione.
Olio di vinaccioli, vinacce e vino sono gli elementi più utilizzati, spesso accompagnati da linee cosmetiche contenenti gli stessi ingredienti, che vanno a potenziare peeling, scrub, massaggi e bagni nel vino. E perchè no, da un calice di vino in conclusione.
Ma perché fare questa scelta? Innanzitutto perché l’ uva ha moltissime proprietà racchiuse nelle sue diverse parti. L’ acino infatti è composto da buccia, polpa e vinaccioli.
Flavoni, leucoantociani e catechine danno i colori alle uve a bacca bianca. Seppur presenti anche in quelli a bacca nera, in queste ultime sono predominati dagli antociani. La concentrazione di queste sostanze cambia nel corso del ciclo delle uve. I polifenoli sono importanti nel vino, perché hanno un’ azione protettiva contro possibili ossidazioni. Maggiori di 10/20 volte nel vino rosso rendono quello bianco decisamente più delicato.
Ma nei polifenoli troviamo anche il resveratrolo, benefico per la salute, viso che aiuta a prevenire alcune malattie cardiovascolari e per la bellezza grazie alla forte azione antiossidante, che combatte rughe, segni del tempo, migliora pelle e capelli.
Anche la polpa può avere caratteristiche diverse ed è la parte predominante dell’ acino. Oltre all’ acqua contiene pectine, sostanze azotate, minerali come potassio, calcio, magnesio, ferro, zinco e vitamine, come i carotenoidi quindi Vitamina A e alcune del gruppo B, come B1, B2, B6 e tracce di B12. Ma soprattutto zuccheri, glucosio/fruttosio e acidi organici. Questi elementi sono quelli che si trasformano maggiormente nel ciclo dell’ uva e nei processi successivi, come la fermentazione.
I vinaccioli invece sono i semi, la parte più piccola, ricchi di tannini, sostanze legnose e grasse, da cui si ricava l’ olio.
Vitigni diversi, così come le diverse tecniche in vigna, daranno caratteristiche altrettanto diverse a uva/vino e potranno anche diversificare i trattamenti di bellezza.
Quindi, capite bene, che potenzialmente la vinoterapia ha a disposizione una materia prima unica. Le aziende vitivinicole possono trovare in questa pratica di benessere molti vantaggi. Un modo di riutilizzare e nobilitare quelli che possono essere gli scarti di produzione, ma anche il prodotto finale in sé, ad esempio con i bagni nel vino.
L’ approccio può essere diverso in base al risultato voluto o al cliente finale. I trattamenti con vino o mosto saranno di certo più consoni ad un Wine Resort con una clientela appassionata o del settore. Una linea cosmetica antiage e rivitalizzante invece può essere adatta a tutti.
Avete mai fatto caso a quanti cosmetici anche di uso comune contengono uva, vite rossa o olio di vinaccioli? Fatelo, sono molto più numerosi di quanto possiate pensare!
Uno spunto finale a chiudere questa introduzione alla vinoterapia, che sicuramente amplierò nel tempo.
UPDATE 23.01.20 : la sezione resterà come approfondimento beauty, ma non ce l’ ho fatta ed è nato un nuovo sito Vi racconto tutto anche qui
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, se c’è qualcosa che vi ha incuriosito o che vorreste approfondire insieme.
Al prossimo post
Intanto vi aspetto anche su Instagram
Lara