Uno dei nemici della sostenibilità è l’eco perfezionismo, che ci blocca e non ci fa nemmeno iniziare a cambiare le nostre abitudini
La sostenibilità è una tematica che ormai ci sta a cuore e attira la nostra attenzione. Con l’intento di fare del bene per l’ambiente e le generazioni che verranno, oltre che a noi, rischiamo di cadere nella trappola dell’eco perfezionismo. Atteggiamento apparentemente virtuoso, che in realtà è un nemico silenzioso. Ci porta frustrazione, stress e ci ostacola dall’intraprendere nuove abitudini più sostenibili.
Cos’è l’eco perfezionismo?
L’eco perfezionismo è la convinzione che per essere sostenibili dobbiamo fare tutto alla perfezione. Ci porta a evitare la plastica, a scegliere solo prodotti biologici e a cercare di ridurre al minimo la nostra impronta ecologica. In ogni aspetto della nostra vita.
Ci porta a pensare o tutto o niente. Come per il perfezionismo in altre situazioni, l’impossibilità di raggiungere la perfezione, diventa un freno. E si rinunciare a fare.
Di conseguenza ci si sente in colpa o inadeguati, soprattutto in questo mondo in cui i social hanno la meglio. Perfetti sconosciuti che condividono pochi istanti delle loro giornate, riescono a farci sentire inadeguati. Ci sembra che gli altri facciano tutto alla perfezione e noi non sappiamo neanche da dove iniziare. Impossibile fare lo stesso e ci si blocca.
Imporci standard troppo alti rischia di crearci stress e frustrazione. E uccide la motivazione. Perché non riuscire a essere perfetti può farci pensare che i nostri sforzi non contino. E si molla.
A questo si aggiunge il contesto in cui viviamo. Il fatto oggettivo che ci siano un sacco di variabili, che non dipendono da noi, che non riusciremo mai a migliorare o a cambiare con i nostri sforzi.
Penso agli yacht o ai jet privati delle vacanze estive dei vip o dei milionari nell’estate che sta terminando. O le emissioni generate dalle guerre in corso. E ancora gli allevamenti, l’inquinamento delle macchine e chi più ne ha più ne metta.
Cosa potranno fare le nostre scelte? Nulla in confronto. Tanto vale non fare niente e vivere senza paranoie.
Un approccio più rilassato alla sostenibilità
La via d’uscita dall’eco perfezionismo o dalla paralisi iniziale è abbracciare un approccio più rilassato alla sostenibilità. Graduale e naturale.
Ecco alcuni consigli per farlo:
- inizia dal cambiamento più facile per te : come per tutti i cambiamenti iniziare dal più semplice, facilita le cose. Più probabilmente raggiungeremo il nostro obiettivo senza fatica e quel primo traguardo ci caricherà e motiverà a continuare con altri cambiamenti
- gioisci dei tuoi piccoli passi : la sostenibilità è un percorso, non una destinazione. È importante ricordare che ogni piccolo passo conta, anche se non è perfetto. Ogni gesto sostenibile, ha un impatto positivo. Invece di ossessionarti su cosa non stai facendo, celebra i progressi che hai fatto
- trova il tuo equilibrio: la vita sostenibile non deve essere un sacrificio costante. Trova un equilibrio che funzioni per te, dove puoi fare scelte consapevoli, senza sentirne il peso
- ispirati e informati da chi non ti mette pressione : evita chi ti mette pressione, chi ogni giorno mostra un nuovo cambiamento, che ti sommerge di input, che non ti aiutano, ma ti fanno solo sentire in difetto. Scegli invece di condividere il tuo percorso con chi lo sta facendo più o meno con i tempi che sembrano giusti anche a te. Informati da profili che non creano solo allarmismo, ma danno le informazioni giuste, per motivarti
- datti tempo : procedi un passo alla volta, gioisci per ogni piccolo cambiamento e ogni volta che ti accorgi che uno di questi è diventato davvero un’abitudine. Non stressarti, non darti tempi fissi, segui quello che senti e quello che capisci essere più sostenibile per te oltre che per l’ambiente
La sostenibilità è un viaggio, non una gara
Concentriamoci sul fare il nostro meglio un passo alla volta. Per quanto piccolo sia, sommato ad altri piccoli e soprattutto a quelli degli altri, conta.
Non dobbiamo stravolgere la nostra vita, basta cambiare un’abitudine e renderla più sostenibile. Con il tempo quella diventerà naturale e se ne aggiungerà un’altra. Tra errori ed eccezioni, com’è giusto che sia.
Il segreto sta nel godersi il percorso, senza lasciarsi scoraggiare. Rendere piacevoli questi nuovi pensieri, con consapevolezza dei propri limiti, senza crucciarsi, ma essendo felici di quello che si fa. Anche se poco.
E c’è un aspetto che può aiutare molto, ma ne parleremo nel prossimo articolo a tema sostenibilità.
Dopo il mio primo anno di cambiamento posso dirti che ho cercato di viverla così. E continuo a farlo. Cerco di non pensare a quello che non basta, ma di rallegrarmi del poco che riesco a fare. E se un giorno acquisto di nuovo un detersivo in flacone monouso pace. In quel momento non ho potuto fare meglio.
Sorrido quando vedo la mia frutta preferita, ma è in confezione di plastica e non la metto nel carrello. O quando mi entusiasmo davanti a un espositore di polveri per la casa o a un nuovo brand di cosmetici solidi.
E sono una perfezionista. In generale nella vita. Tendo a procrastinare, perché quello che voglio fare non è abbastanza perfetto. Ci lavoro da tempo, ma l’indole è questa.
Da quando ho deciso di abbracciare una possibilità di cambiamento mi sono detta che sarebbe stato un miglioramento per me e non uso stress. E così è stato, anzi mi ha aiutato anche per gestire altri aspetti.
Per questo ho voluto parlartene oggi, anche perché spesso ricevo messaggi di sfiducia o demotivazione. Di chi non si sente “così brav*” o “non ce la farà mai”. Come per ogni cosa serve il giusto stato d’animo e spero che questo articolo ti abbia smosso qualcosa, spingendoti a trovarlo!
Confrontiamoci nei commenti, parliamone un po’.
Se vuoi restare in argomento scelte più sostenibili, ti invito a leggere qualche altro articolo:
- NUOVE ABITUDINI PIÙ SOSTENIBILI
- 1 ANNO DI SCELTE SOSTENIBILI
- FLOP ALTERNATIVE SOSTENIBILI
- SKIN CARE SOSTENIBILE?
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Un bacio grande
Lara
*immagini create da me con strumenti magici di Canva