Il racconto del mio primo anno verso abitudini più green tra vittorie, sfide e tanto ancora da migliorare
Quando ho deciso di rendere le mie abitudini più sostenibili, non sapevo dove questo percorso mi avrebbe portata e non immaginavo se o quanto mi avrebbe cambiata.
Un anno dopo mi rendo conto che è stato più naturale del previsto, ma cavoli se mi ha cambiata!
Non sono un’esperta, semplicemente l’estate scorsa ho sentito la necessità di cambiare qualcosa e contribuire riducendo il mio impatto ambientale. Interrogarci sul problema del cambiamento climatico, dello smaltimento della plastica e dei rifiuti in generale credo ormai sia consuetudine. E vorremmo fare qualcosa.
Allo stesso tempo ecco il pensiero a situazioni più grandi di noi, che ci fanno pensare che quello che è in nostro potere fare sia inutile.
Per tanto è stato così anche per me. Prima, quando non sentivo quest’urgenza di agire.
L’estate scorsa è stata il mio clic, quel momento scatenante in cui smetti di pensare “Devo fare qualcosa!” e inizi davvero a farlo. Ho iniziato a condividere il percorso ogni mese nella mia newsletter mensile (qui il link per iscriverti se non l’hai ancora fatto). E pochi giorni fa ho inviato l’ultima. 12 di 12.
Oggi con te faccio il punto su questo primo anno di abitudini più sostenibili. Primo di tanti!
Le mie nuove abitudini
Prima di tutto devo dire che ho la fortuna di vivere in una zona splendida in cui raggiungo tutto velocemente a piedi. Senza mezzi né macchina. E lavoro da casa.
Sono cresciuta con l’educazione anni 80, aggiungerei di mia mamma, che al suon di “Quello che si rompe non si ricompra” mi ha abituata a trattare con cura le mie cose e a evitare gli sprechi.
Traslochi importanti in adolescenza e un cambio di regione a 20 anni con solo una valigia, hanno sviluppato la mia tendenza a non accumulare e mi hanno fatto riscoprire un’indole piuttosto minimal.
Nonostante questo erano tante le abitudini radicate che potevo migliorare e ancora ce ne sono!
Ecco alcune delle mie “vittorie sostenibili”:
- frutta e verdura a km zero e di stagione : se prima acquistavo quello che mi andava di mangiare al supermercato, senza prestare troppa attenzione né alla provenienza, né all’eventuale confezionamento, adesso acquisto online da un sito con prodotti romagnoli e consegna a domicilio o al mercato nei banchi di produttori locali. Per la prima volta da ottobre a giugno non ho acquistato pomodori, zucchine né peperoni. Ho fatto un’eccezione verso febbraio solo con due melanzane
- meno plastica : restando in tema spesa, ma anche acquisti in generale, cerco di scegliere le alternative con meno plastica possibile e packaging più sostenibili. Carta, meglio se riciclata, vetro e alluminio. Se mi trovo ad acquistare flaconi o barattoli in plastica controllo la sigla ed evito la 7, che non viene riciclata. Così come evito le vaschette di materiale espanso, quelle bianche della carne per intenderci, che pare non vengano riciclate. E non cedo più agli alimenti già tagliati nelle vaschette di plastica
- shopping bag riutilizzabili in tessuto : ne porto sempre una con me nella borsa che uso ogni giorno e una più piccola, che sposto in quella che scelgo durante il weekend. Così ce l’ho anche in caso di un piccolo shopping non preventivato e non mi faccio dare l’ennesima borsa del negozio. Per la spesa settimanale ne aggiungo un’altra in modo che mi basti lo spazio
- carta igienica e rotoli asciugatutto riciclati certificati Ecolabel : una costante di tutti gli articoli dei prodotti finiti degli ultimi mesi. A sorpresa mi sono resa conto che molti supermercati hanno la loro linea di carta igienica e rotoli asciugatutto più sostenibili. Vivi Verde per Coop, Verso Natura per Conad, mentre da iN’s trovo la carta igienica Ecologica Lory. Tutti certificati Ecolabel, a garanzia di un processo davvero sostenibile. Così come la linea Carta Calla Eco da Tigotà, che trovate qui. E così ho deciso di preferire queste scelte alla mia amata carta igienica Foxy, Regina o Lory classica.
- il ritorno a strofinacci e asciugamani da cucina: questo è stato un gran cambiamento per me, che usavo i fogli asciugatutto per ogni cosa. Strofinacci per asciugare, piccoli asciugamani per appoggiare frutta e verdura prima di cucinarla o congelarla. E panni in microfibra per spolverare o pulire le superfici. Magari per te è normale da sempre
- fogli cerati, contenitori e carta forno compostabile : prima usavo tantissimo la pellicola trasparente, adesso per conservare il cibo preferisco i contenitori o copro il piatto con i fogli cerati. In questo anno non ho più acquistato la classica pellicola. Sto finendo un rotolo che avevo in casa e la uso solo per coprire teglie grandi con alimenti che non posso porzionare. Capita poche volte, ma può succedere e per quelle occasioni in futuro acquisterò la pellicola compostabile, come faccio già con la carta da forno, che uso comunque molto meno di un tempo, anche perché ne ho ridotto l’uso in favore della friggitrice ad aria
- cottura efficiente: cerco di ridurre il più possibile i tempi di cottura. Quando posso scelgo la cottura per assorbimento e ad esempio i legumi li cuocio una decina di minuti e poi li lascio nella pentola con la loro acqua coperti da uno strofinaccio per qualche ora finché sono cotti
- mangiare più vegetale : non sono diventata né vegetariana, né vegana, ma mi sono avvicinata moltissimo alla cucina vegetale. Una delle fonti maggiori di inquinamento e di consumo di acqua sono gli allevamenti intensivi. Per fortuna anche Ivan ha apprezzato le mie proposte e la maggior parte dei nostri pasti sono vegetali, anche se c’è ancora un largo margine di miglioramento
- yogurt greco fatto in casa: questo ad esempio non è vegetale, almeno per ora, ma preparare lo yogurt in casa è stato più facile del previsto e mi ha permesso di dire addio ai tanti barattolini di plastica in favore di un solo grande barattolo da litro, più facile da riciclare o a vasi in vetro che riutilizzo. Lo step successivo è provare a prepararlo partendo dal latte, magari vegetale, quello di Soia senza zucchero semplice da Soia e Acqua che trovo da DM
- cosmetici solidi, in polvere o ricaricabili : un modo semplice per ridurre drasticamente la plastica. Te ne ho parlato spesso nei mesi scorsi e ormai, quando finisco un prodotto, cerco prima l’alternativa solida e se non c’è, ripiego sulla classica. Sempre formulazioni naturali, come già da anni, ma solidi se possibile. Volendo anche in polvere o ricaricabili, ma le opzioni non sono ancora così diffuse
- detersivi in polvere, in tabs o in fogli : stesso discorso vale per i detersivi, ma al contrario dei cosmetici per questi ho trovato più alternative in polvere, in pastiglie o in fogli che solide. Ho ancora tanti detersivi in wishlist da testare e visto che spesso durano più a lungo ci vorrà tempo per provarli
- polveri multiuso per le bucato e pulizie: rientrano nella categoria detersivi, ma le separo, perché sono state una delle scoperte migliori di quest’anno. Il Percarbonato di Sodio ormai è un mio mai senza. Igienizza, sbianca, elimina sporco ostinato e calcare. Molto valida anche la Soda Multiuso e l’Acido Citrico, che però ho usato meno
- ciabatte con interruttore : come ho detto prima da sempre sono stata educata a ridurre lo spreco, perciò uso la luce solo se necessario, la spengo se vado in un’altra stanza e altre cose così. Mi capitava però di dimenticarmi il telefono in carica o di ricaricarlo la notte. Negli ultimi mesi ho cambiato tempi e soprattutto ho optato per le ciabatte multiple con interruttore. Così da spegnere quello e interrompere il flusso di energia. Ne uso una in salotto, che vale anche per la tv e una vicino alla mia scrivania per pc e cellulari. Niente più stand by o dimenticanze. I piccoli elettrodomestici li collego solo quando li uso, non abbiamo macchinetta del caffè o altro che necessiti di continua alimentazione. Solo il modem per il wifi e questo non potrò migliorarlo
- dispositivi con ricarica usb e non a pile : restando in tema dispositivi se me ne servono di nuovi, li scelgo con ricarica usb e non a pile. Basta cercare e per quasi tutto c’è un’alternativa simile
- ridurre lo shopping : spesso acquistiamo tanto per e anche se per fortuna non sono mai stata una shopping addicted, sono caduta spesso nel tranello di pensare di dover acquistare qualcosa di nuovo prima di un evento o di un’occasione. Quando in realtà non mi serviva e guardando meglio nell’armadio avrei trovato sicuramente qualcosa di adatto. Negli ultimi mesi ho rivalutato lo shopping nel mio armadio, ho riscoperto capi che avevo sfruttato poco e invece sono versatili e adatti a molte situazioni. Per quello che esula l’abbigliamento cerco di pensare di più prima fare acquisti e spesso mi rendo conto che non mi serve niente.
Le sfide ancora possibili (e i miei errori)
Il percorso verso la sostenibilità non è sempre facile. Ci sono aree in cui sto ancora lavorando per migliorare e abitudini che non sono ancora riuscita a cambiare.
Ecco alcune delle mie sfide attuali :
- bottiglie di plastica: anche se le porto al compattatore Coripet, non sono ancora riuscita a eliminarle. Sto cercando di trovare alternative più sostenibili, ma filtro per il rubinetto e brocca filtrante non mi convincono considerando le tubature vecchie di casa nostra. Non essendo nostra interventi importanti all’impianto sono da escludere. E l’acqua in vetro non so quanto sia più sostenibile, considerando che ne consumiamo tanta
- spreco di acqua: ho fatto progressi, ma c’è ancora margine di miglioramento, soprattutto quando mi lavo i piatti o i capelli
- spugne compostabili per i piatti : cerco di sostituire le vecchie spugne sintetiche con alternative compostabili, ma spesso faccio fatica a trovarle e quando devo cambiarle finisco con acquistare quelle in cellulosa, che non sono realmente compostabili. La luffa non mi convince per i piatti, le spazzole in legno con le setole si rovinano velocemente e per le pentole sono aggressive. Devo organizzarmi meglio.
- mestruazioni sostenibili : anello, coppetta o mutande mestruali al posto dei classici assorbenti. Era tra i primi cambiamenti che volevo attuare, ma ho fatto la scelta peggiore. L’avevo raccontata qui e poi non me la sono sentita di fare altre prove. Anche le difficoltà che ho con i detergenti intimi mi fanno pensare che a 40 anni non posso più scegliere alla leggera come a 20 e questo mi frena. Prima o poi darò una possibilità all’anello. Le mutande mestruali voglio acquistarle per la notte, ma di giorno preferisco una soluzione interna
- prodotti ricondizionati : in questi mesi non mi è ancora capitato di dover fare un acquisto importante di tecnologia o di un elettrodomestico, ma se capiterà voglio valutare i prodotti ricondizionati. Riparati e testati per garantirne il corretto funzionamento, più economici e sostenibili rispetto al nuovo
- scegliere soluzioni più sostenibili anche per il tempo libero : molto generico, lo so, ma volutamente, perché ho già parlato tanto. Voglio continuare a scegliere soluzioni più sostenibili anche dove per abitudine non lo farei. Da una cena vegetale a una struttura per una vacanza a uno spostamento in treno invece che in macchina. In parte se possibile lo faccio già, ma voglio che sia più frequente e soprattutto mi voglio interrogare su alternative che forse ci sono, ma che ancora non conosco
- abbigliamento second hand : torno sull’argomento shopping di abbigliamento. Non ho mai considerato gli acquisti di capi usati, magari anche particolari o vintage. Vorrei iniziare a farlo, magari in qualche negozio specializzato. Niente App che a suon di continue spedizioni mi sembrano ben lontane da una scelta sostenibile. Se hai consigli lasciameli in un commento e ti ringrazio già
- informarmi senza farmi sopraffare : in quest’anno ho scoperto tante di quelle cose che non sapevo e mi sono data la possibilità di entrare in contatto con argomenti e realtà anche lontane da me, che però possono darmi spunti validi. Profili social, audiolibri, ma anche eventi dal vivo come Ecomondo a cui ho partecipato lo scorso novembre voglio che siano costanti d’ora in poi.
Quello che non riesco proprio a fare
In questa fase della mia vita mi rendo conto che ci sono degli ambiti che si possono migliorare, ma che per ora non riesco a migliorare. Magari per te è diverso e sono già parte della quotidianità o a differenza mia leggendo puoi pensare di cambiare qualcosa.
Ecco cosa al momento non riesco a fare :
- ridurre l’inquinamento da dispositivi elettronici : ho due cellulari, li uso ogni giorno entrambi per attività diverse e passo la maggior parte della mia giornata al computer. Abitudine che non diminuirà, anzi. Quindi questa mia dose di inquinamento quotidiana c’è.
- energia rinnovabile: con il cambio di gestori mi ero informata su possibilità più sostenibili, ma non ho trovato la soluzione giusta e come dicevo prima dove viviamo adesso non possiamo apportare modifiche. Anche se mi piange il cuore visto che dei pannelli solari ci starebbero benissimo
- eliminare completamente la plastica monouso : per quanto mi impegni a ridurla sono ben lontana dal riuscire a eliminarla. Ci ho pensato il mese scorso durante il Plastic Free July. Ancora è tanta la plastica che mi passa per le mani, ma mi basta non riempire il bidoncino della differenziata con l’assurda frequenza con cui lo facevo un tempo e fare in modo che si riempia sempre più lentamente
- passare al rasoio di sicurezza : ho aggiunto questo punto dopo aver scritto i finiti di agosto. Da sempre mi vengono i brividi solo alla vista delle lame sfuse. Non riuscirei a maneggiarle. Per questo mi è impossibile pensare di usare il rasoio di sicurezza. Ora e forse sempre. Ma è un’ottima soluzione sostenibile, soprattutto per chi depila tutto il corpo con il rasoio.
Riflessioni e Consigli
Insomma, questo primo anno di scelte sostenibili è stato un vero percorso. Fatto di curiosità e di nuovi approcci. Sui social seguo profili e persone che ogni giorno mi aprono gli occhi o mi danno uno spunto per cambiare qualcosa.
Ho voluto procedere con calma e avrei sicuramente potuto fare di più. In questo modo però non ho rischiato che esaurito l’entusiasmo iniziale si esaurisse anche la mia voglia di cambiare.
La cosa più importante secondo me è proprio continuare a fare piccoli passi verso uno stile di vita più sostenibile. Senza scoraggiarsi. Perché lo so che evitare la plastica conta ben poco se continuano a esplodere bombe. Ma io voglio che conti, anche per quel poco.
Il mio poco con il tuo e quello di tante altre persone, spero possano fare qualcosa. E se non ci salveranno dal cambiamento climatico avranno fatto bene a noi e avranno almeno contribuito a ridurre il nostro impatto ambientale.
Riflettendo su quest’anno di cambiamenti, mi rendo conto di quanto si possa fare. Con pazienza scelta dopo scelta. Per piccola che sia.
Se anche tu stai pensando di rendere la tua vita più sostenibile, inizia con piccoli cambiamenti e sii paziente.
Spero che la mia esperienza possa in qualche modo ispirare, perché non sono una di quelle persone che da sempre ha avuto a cuore l’ambiente e ha cercato di fare del suo. Sono l’esempio che a un certo punto si può scegliere di cambiare, essere felici di farlo e non è mai troppo tardi!
Mi farebbe piacere sapere la tua opinione, qualsiasi sia a riguardo, perciò ti aspetto nei commenti.
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Un bacio grande
Lara