Alcune alternative sostenibili che ho provato a inserire nelle mie routine quotidiane, ma che purtroppo si sono rivelate dei flop

È di nuovo lunedì e torna l’appuntamento con gli extra dedicati alla sostenibilità, che ho deciso di proporvi a novembre e dicembre. Finora abbiamo parlato delle alternative sostenibili che ho introdotto e piano piano sono diventate e stanno diventando delle costanti nella mia quotidianità. Ma non sempre è andata così bene, alcune sono stati dei veri e propri flop. E oggi le vediamo insieme.  

Spugna Corpo Rosa Ramiè Cose della Natura 

Da anni in doccia uso la spugna per lavarmi. Quelle semplicissime in retina. Di plastica. Quelle che spesso vengono sconsigliate, perché ammuffiscono. A me non è mai capitato. Mi è successo invece con le konjac sponge per il viso. Ma quella è un’altra storia. Nell’ottica di fare scelte più sostenibili ad aprile scorso ho acquistato la rosa Corpo Ramiè di Cose della Natura. Mi era stata consigliata mesi e mesi prima da una di voi quando avevo chiesto alternative alla mia solita spugna plasticosa.  

Ammetto che mi aveva frenato il prezzo di € 14.50 contro i due euro scarsi delle mie solite spugne. Ma quando ho iniziato a valutare seriamente di cambiare alcune abitudini ho deciso di acquistarla. E così eccola tra le mie mani l’aprile scorso. Bellissima, sembra un fiore.  

Questo l’unico lato positivo. Per tutto il resto è stato un disastro.  Rosa corpo Ramiè Cose della Natura

Da bagnata diventa una sorta di palla di tessuto. Che trattiene il detergente corpo senza fare schiuma. E allora cosa fa chi è abituato a lavarsi con una schiuma coccolosa? Abbonda con il detergente. Risultato una misera schiumina e prodotto sprecato. 

E non è finita. Perché sul corpo non è nemmeno piacevole. Non è morbida e anche se passata delicatamente è un vero e proprio esfoliante. Questo non sarebbe stato neanche un problema, perché dopo i primi utilizzi poi ci si abitua. Rimane però che non è affatto piacevole da utilizzare.  

E dulcis in fundo anche strizzata al massimo impiega una vita ad asciugarsi. E si rischia di trovarla ancora bagnata alla doccia successiva. Ok che si bagna prima di usarla, ma un tessuto così che rimane umido ore e ore per me non è igienico. Rosa corpo Ramiè Cose della Natura

Dopo un mese circa non ce l’ho più fatta e ho riacquistato una spugna in plastica. Con dispiacere, ma non ho potuto fare diversamente. Controllando poco fa sul sito di Cose della Natura ho notato però che non c’è più . In Ramie ci sono solo dei pad esfolianti. A questo punto forse non è stata un flop solo per me. 

Finora purtroppo non ho trovato un modo per riutilizzarla. Se voi avete idee lasciatemele in un commento. E se ne conoscete, suggeritemi altre spugne alternative. Non voglio rinunciare a una soluzione più sostenibile! 

Dentifrici in alluminio

Anche i dentifrici sono stati tra i primi prodotti che ho cercato di cambiare. Ne uso di naturali da anni, ma non mi ero mai posta il problema del packaging. Quando ho scoperto che difficilmente i tubetti in plastica vengono riciclati e quindi è meglio preferirli in alluminio, è scattata la ricerca di dentifrici in alluminio 

Ricerca per nulla facile. I primi che mi sono venuti in mente sono stati quelli di Officina Naturae. Sono andata da Sorgente qui a Riccione e ho preso quello al Limone. L’abbiamo finito e ho preso il secondo, quello alla Menta per denti sensibili. Arrivati a metà tubetto sia io sia Ivan abbiamo iniziato ad avvertire sensibilità ai denti. 

Cosa che ci è già capitata in passato con diversi dentifrici e abbiamo sempre risolto semplicemente interrompendone l’utilizzo e cambiando dentifricio. Così abbiamo fatto anche in questo caso e ho cercato altre soluzioni. Sempre in alluminio. Dentifrici naturali con packaging in alluminio

Ho acquistato il Dentifricio Argital, che abbiamo trovato qua nei finiti. E poi quello Weleda alla Calendula. Stesso problema con entrambi. Il primo l’abbiamo terminato alternandolo, il secondo lo sto finendo adesso dopo essere tornata a un dentifricio in plastica.  

Sì, perché nel frattempo ho provato anche il Dr. Sheffield’s alla Cannella. Idem.  

Che delusione! Considerando anche che questi dentifrici costano più dei classici. Perciò con le pive nel sacco sono tornata ai dentifrici in plastica

Il passaggio totale a quelli in alluminio per ora non ci sarà. Come invece avrei sperato. Finirò il Dr. Sheffield’s, tra l’altro vantaggioso almeno nel formato, visto che è da 100 ml e non da 75, alternandolo a un altro dentifricio con cui vado sul sicuro. E punto a fare lo stesso in futuro. Alternare plastica e alluminio quando possibile.

Per farlo come alluminio starò sui dentifrici di Officina Naturae, che a pari effetti collaterali con utilizzo continuativo, almeno li trovo da Sorgente a poco più di € 3,00. O quelli di Weleda se scontati, perché l’ho preferito sia per un alluminio più resistente sia per la texture più corposa.  

Non escludo che ne proverò altri quando li troverò, perché davvero li preferirei. Ma non voglio neanche avere i denti sensibili come quando usavo i classici dentifrici da supermercato con SLS.  

Per il momento quindi plastica is back. Anche qui se avete suggerimenti ditemi tutto nei commenti, sono pronta a segnare nomi e brand. Dentifricio Cinnamon Dr Sheffield's alla cannella

Ecco, questi sono stati i primi cambiamenti che non sono riuscita a portare avanti nei miei primi mesi di scelte più sostenibili. In realtà ne manca ancora uno. La delusione più grande, che purtroppo, a differenza di queste, ha avuto delle conseguenze.  

Contavo di parlarvene sabato, ma proprio stamattina ho fatto quello che spero sia l’ultimo controllo e i risultati saranno pronti solo martedì prossimo. Perciò vorrà dire che slitterà tutto ancora di una settimana.  – Finalmente ecco qui l’articolo

Intanto ho voluto raccontarvi questi miei passi indietro, perché per cambiare bisogna sperimentare e a volte la buona volontà si scontra con alcune soluzioni che per noi non vanno bene. Ed è tutto soggettivo. Bisogna correre il rischio, cercando di ridurlo al minimo, ma è inevitabile che non tutto fili liscio.  

E questo a volte comporta fare dei passi indietro. Si spera solo momentanei in attesa di altre possibilità, ma ci sta anche che alcuni cambiamenti non si riescano proprio a fare. L’importante allora è concentrarsi su altro e cambiare dove si riesce. 

Mi farebbe piacere sapere la vostra e magari conoscere i vostri flop sostenibili.  

Se volete restare in argomento, vi invito a leggere gli altri articoli di questa serie delle ultime settimane : 

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Un bacio grande 

Lara 

2 Commenti

  1. Ciao, io di dentifricio nel tubo di metallo uso il curasept 🙂 non è assolutamente bio ma me l’ha consigliato il dentista ed è l’unico che non mi dà problemi di sensibilità dentale. Costicchia, ma ne basta poco e dura tanto. Quindi sono scesa a questo compromesso e per me funziona 🙂

    Per la spugna hai pensato di tenerla da parte e usarla solo occasionalmente come Scrub? ^_^

    I miei flop purtroppo sono stati tutti gli shampoo solidi, non per la resa (mi sono trovata anche molto bene) ma perché vivendo in una vecchia casa tendevano a rallentare gli scarichi. Non ho avuto nemmeno problemi con l’ acqua stagnante anche se li tenevo in una semplice coppetta di metallo, sinceramente ho sempre beatamente ignorato il consiglio di lasciarli asciugare completamente e non ho mai avuto problemi di consistenza. Aspetto di poter traslocare per riprendere ad usarli! 😀

    • Mycurlycolours Rispondi

      Ciao Luce, grazie per la dritta del Curasept, anche se non bio. Guarderò se lo trovo, visto che sta andando male con quasi tutti i dentifrici.
      La spugna ce l’ho ancora, è lì che aspetta e usarla come scrub potrebbe essere una possibilità.
      A te invece auguro di traslocare al più presto per riprendere a utilizzare i solidi. Nel frattempo, se dovessi avere ancora il problema degli scarichi rallentati, ti consiglio l’acido citrico seguito da acqua bollente. Provato qualche giorno fa, ottimo, non riacquisterò più Mr Muscolo e simili!

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